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240. Pi Greco e Spazi Curvi

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Spesso lo spazio viene visualizzato come un foglio di gomma incurvato dal Sole posizionato al centro del foglio stesso, ma questa visione è abbastanza fuorviante e ingannevole.
Mentre è vero che il Sole introduce una piccola quantità di curvatura spaziale, la forza di gravità newtoniana che sentiamo è dovuta quasi interamente alla curvatura del tempo. La curvatura spaziale introduce solo una piccola correzione, che fino alla seconda metà del XX secolo, si manifestava nell'unico effetto osservabile della curvatura spaziale: l’avanzamento del perielio di Mercurio. In altre parole, ciò che sperimentiamo come gravità ha a che fare con le (lievissime) differenze alla velocità degli orologi, a seconda della loro distanza dalla sorgente di gravità.
Le orbite sono ciò che sono perché i pianeti si muovono non solo nello spazio, ma anche nel tempo, seguendo la loro geodetica nello spazio-tempo. In assenza di gravità queste geodetiche sarebbero linee rette. La presenza del Sole curva le geodetiche verso la sorgente della gravità stessa. Quindi la flessione della loro traiettoria spazio-temporale si manifesta come un'orbita curva attorno al Sole. Questo significa semplicemente che lo stesso pianeta, ad esempio la Terra che si sposta "di lato nello spazio" a 30 km/s, procede anche “in avanti nel tempo” a quasi 300.000 km/s, e sarà la "curvatura temporale" dello spazio-tempo che deciderà (quasi esclusivamente) il destino della sua traiettoria.
Dopo aver fatto questa premessa, occupiamoci un po’ di come la curvatura modifica la nostra realtà. Ad esempio, sappiamo tutti dai nostri studi scolastici che, nella geometria euclidea, le formule per il calcolo di circonferenza e area di un cerchio sono le ben note:


Come si è già visto nel precedente post:



il valore di Pi Greco 3,14159 … è tale solo nel caso del piano euclideo, ma se cominciamo a curvare lo spazio, ci rendiamo conto che può assumere il valore che vogliamo; non solo, dato uno spazio a curvatura costante, cambia in funzione del raggio della circonferenza. Vediamo qualche esempio.









Nella seguente tabella possiamo vedere che a in alcuni specifici casi, nella geometria sferica il rapporto è un numero intero: ad esempio per un angolo pari a 30 gradi il rapporto vale 6, mentre per 90 gradi vale (ovviamente) 4, e quello che potremmo identificare con Pi Greco vale la metà, rispettivamente 3 e 2.
Nella geometria iperbolica si possono avere i valori interi maggiori di 6.



Attenzioneperò, il "Pi Greco" che usiamo per il calcolo dell’area non coincide con “quello” usato per il calcolo della circonferenza:

Cioè possiamo verificare che il valore di Pi Greco, definito come rapporto tra circonferenza e diametro oppure come rapporto tra area e quadrato del raggio, nel caso della geometria euclidea è la stessa cosa, mentre sulla superficie della sfera assume valori differenti.

Vengono qui di seguito riportate alcune  utili formule:


E per finire una bella foto di colui che di spazi curvi se ne intendeva: 

241. Quiz

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Avete presente quei portatovaglioli ottenuti praticando un buco cilindrico in modo concentrico in una sfera?
Ecco, quello che vedremo adesso riguarda questo tipo di oggetti, ma arriveremo ad un risultato decisamente controintuitivo.

Enunciato del problema: “calcolare il volume della parte di solido rimanente in una sfera dopo aver scavato un buco cilindrico concentrico alla sfera stessa; l’unico dato noto è che l’altezza h dell’anello vale 6 cm


Avere solo il valore dell’altezza, sembra non sufficiente, ma seguendo la dimostrazione che è possibile trovare in Wikipedia:



ci si rende subito conto che nella formula finale, il raggio R non appare   e il fatto controintuitivo è che il volume non dipende dalle dimensioni della sfera (ovvero, dal suo raggio), ma solo dall'altezza del solido risultante!






Guardando attentamente la formula, ci si rende conto che questa è anche il volume di una sfera di raggio h/2, che corrisponde al particolare caso per cui il diametro del foro si riduce a zero.



Risposta: per ogni diametro il Volume =  4/3 Pi Greco R3 =  36 Pi Greco





 
Il volume di un anello cilindrico di altezza h, raggio esterno R e raggio interno uguale a quello del portatovagliolo,  è in proporzione 3 : 2 con quello precedente, mentre le 2  superfici esterne di cilindro e portatovagliolo sono uguali. Ma questo lo abbiamo già visto nel precedente post di diversi anni fa … 7.Sfera + Cono = Cilindro








Un approfondimento si può trovare nel sito dell’Università’ di Ferrara:



http://museoarchimede.altervista.org/sito/archimedeelageometria/page-4.html

http://www.ripmat.it/mate/g/gk/gkecc.html

242. Fotoni Virtuali

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La legge di gravitazione universale afferma che due punti materiali si attraggono con una forza di intensità direttamente proporzionale al prodotto delle masse dei singoli corpi ed inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza.


La legge dell'inverso del quadrato si applica generalmente quando una forza, energia o altre grandezze conservative è irradiata ugualmente da una sorgente puntiforme nello spazio tridimensionale. Poiché la superficie di una sfera (che vale 4 π r2 ) è proporzionale al quadrato del raggio, man mano che la radiazione emessa si allontana dalla sorgente, è diffusa su un'area che aumenta in proporzione col quadrato della distanza dalla sorgente e così l'intensità della grandezza irradiata risulta inversamente proporzionale al quadrato della distanza dalla sorgente.
Il teorema di Gauss si applica (e può essere utilizzato) con ogni grandezza fisica che si comporta secondo una legge dell'inverso del quadrato.




Se consideriamo 2 particelle cariche identiche (ad esempio 2 elettroni) si osserva che si respingono e si può pensare che l’interazione avvenga tramite lo scambio di una particella: il fotone. Si dice che vale la seguente analogia: se due persone a bordo di due barche in quiete si scambiano un pallone, le barche si allontaneranno lentamente tra loro. Nel caso dei 2 elettroni l’analogo del pallone è il fotone. Ovviamente è solo un modello e un elettrone in quiete non può emettere un fotone reale, perchè ciò violerebbe la conservazione dell’energia.


Se invece consideriamo un fotone virtuale, questo è creato e distrutto, così non sappiamo se esiste o no; il tempo in cui questo fotone può esistere senza che si possa rivelare si ottiene dal:

 

 







 

Si noti che l’elettrone deve rimanere se stesso, in particolare deve conservare in ogni istante il suo spin semintero (fermione); la particella scambiata deve perciò avere spin intero: è quindi un bosone (i mediatori delle forze hanno spin 1, eccetto il gravitone che ha spin 2). Dal ragionamento fatto in precedenza abbiamo ottenuto che le forze dovute a scambio di particelle virtuali di massa nulla decrescono con la distanza R come F 1/R2. Viceversa, partendo dall’ipotesi che la dipendenza della forza dalla distanza sia del tipo 1/R2, si ottiene che la particella virtuale scambiata nell’interazione elettromagnetica deve avere massa nulla. La particella virtuale scambiata può perciò essere identificata con il fotone, quanto reale del campo elettromagnetico. Siccome la forza gravitazionale ha una dipendenza dalla distanza del tipo 1/R2, anche il gravitone dovrebbe avere massa nulla.

S. Braibant, G. Giacomelli, M. Spurio - Particelle e interazioni fondamentali - Springer-Verlag Italia




La legge di Newton può essere ricavata anche dalle equazioni del campo di Einstein, qui di seguito viene riportato un estratto del libro :

L. D. Landau, E. M. Lifsits, Teoria dei Campi, Editori Riuniti, Edizioni Mir, 1976





 

243. Sezione di una spugna di Menger

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Nel post: 94.Sezioni di ipercubo si è visto come, sezionando con un piano perpendicolare ad una diagonale maggiore passante per il baricentro del cubo, si possa ottenere un esagono regolare:



Non è intuitivo, ma è facile da comprendere se si pensa che il numero di lati di un esagono è 6 e il numero di facce di un cubo è anch’esso 6.

Qui di seguito saranno presi in considerazione alcuni oggetti frattali, per cui, prima di proseguire, consiglio di leggere il post: 178. Castel del Monte e Frattali e quello pubblicato da Leonardo Petrillo sul “Tamburo Riparato” che questo mese cortesemente ospita il Carnevale della Matematica n.129.


Una spugna di Mengerè definita come segue :

1. si parte da un cubo,

2. si divide il cubo in 27 cubi (come per il cubo di Rubik),

3. si rimuove il cubo centrale e i 6 cubi centrali ad ogni faccia (restano così 20 cubi),

4. si ripeterono i passi 1 - 3 su ogni nuovo cubo.

Ad ogni iterazione il numero di buchi aumenta, come mostrato in figura:




La spugna di Mengerè lo spazio che si ottiene come limite di queste operazioni.

Nella sua costruzione del 1926, Karl Menger mostrò che la dimensione di Hausdorff della spugna è log 20 / log 3 approssimativamente 2,726833…

Bene, se prendete una spugna di Menger e la sezionate come il cubo visto sopra, ecco quello che otterrete:



Queste figure sono tratte dal sito di George W. Hart




Nell’articolo Seeing Stars viene mostrato che questa sezione ha dimensione di Hausdorff:


http://blog.zacharyabel.com/2012/02/seeing-stars/





L'insieme di Cantor, introdotto dal matematico tedesco Georg Cantor, è un sottoinsieme dell'intervallo [0, 1] dei numeri reali, definito in modo ricorsivo, rimuovendo ad ogni passo un segmento aperto centrale da ogni intervallo.


L'insieme di Cantor consiste di tutti i punti dell'intervallo di partenza [0, 1] che non vengono mai rimossi da questo procedimento ricorsivo: in altre parole, l'insieme che rimane dopo aver iterato questo procedimento infinite volte, chiamato suggestivamente polvere di Cantor. Questo insieme è un frattale con dimensione di Hausdorff ln 2 / ln 3 , pari a 0.6309…


Il tappeto di Sierpinskiè anch’esso un frattale simile all'insieme di Cantor ottenuto a partire da un quadrato, descritto dal matematico polacco Wacław Sierpiński nel 1916.


La sua dimensione frattale è ln 8 / ln 3 , pari a = 1,8927... (è interessante notare che è uguale a 3 volte la dimensione di Hausdorff dell’insieme di Cantor). Questo valore è leggermente superiore a quello della sezione riportata sopra.

La versione tridimensionale del tappeto è la spugna di Menger.


In figura è riportato un estratto della lista di frattali per dimensione di Hausdorffriportata in Wikipedia:




 

244. Buchi Neri

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“Gli aerei stanno al cielo, come le navi al mare”

Renoir  -  Francesco De Gregori

Qualche settimana fa è stato dato l’annuncio che l’Event Horizon Telescope, un gruppo di otto radiotelescopi che opera su scala planetaria, ha fornito la prima prova visiva diretta mai ottenuta di un Buco Nero e della sua ombra, posizionato nel cuore di Messier 87, un’enorme galassia situata nel vicino ammasso della Vergine. In una serie di sei articoli di “The Astrophysical Journal Letters”, l’immagine rivela un Buco Nero supermassiccio con una massa pari a 6,5 miliardi di volte quella del Sole e che dista dalla Terra 55 milioni di anni luce.






Quando parliamo di un Buco Nero di questa massa di cosa stiamo parlando?

Ad esempio la massa del pianeta Terraè 5,97 × 1024 kg (diametro di 12.750 km), mentre quella del Soleè 1,99 × 1030 kg (diametro 1,39 × 106 km); il rapporto tra i valori delle 2 masse è facile da ricordare: 333.333. La massa di Sgr A (il Buco Nero situato al centro della nostra galassia) è 4,31 × 106  Mo ed infine quella del BN di M87 citato all’inizio è pari a 6,5 × 109  Mo (1,29 × 1040 kg).




Dalla tabella, si può notare che il diametro del BN è direttamente proporzionale alla sua massa, e che se il Sole diventasse un BN avrebbe un raggio di 2,95 km; moltiplicando quest’ultimo valore per il numero di masse solari (Mo) si ottiene il raggio del BN.

Questo perché il Raggio di Schwarzschildè direttamente proporzionale alla sua massa:


Il Buco Nero di M87 che ha una massa 6,5 miliardi di masse solari ha quindi un RSdi circa 20 miliardi di km (127 Unità Astronomiche). Plutone all’afelio si trova a circa 49,3 UA, per cui il Sistema Solare potrebbe essere comodamente contenuto nel Buco Nero di M87.

Il Raggio di Schwarzschild RSè la distanza alla quale la velocità di fuga è pari a c(velocità della luce).

Nel post 86. Velocità di fuga, si è parlato della legge di Titius-Bode, una formula empirica che descrive con buona approssimazione i valori dei semiassi maggiori adelle orbite dei pianeti del sistema solare (espressi in Unità Astronomiche) e viene espressa con la semplice formula:
                                                   ( 3n + 4 ) / 10

dove nassume i valori  0, 1, 2, 4, 8, 16, …



Di questa semplice progressione geometrica, la scala logaritmica riesce a darne una bella rappresentazione grafica:




dove a 1 troviamo per definizione la Terra e a circa 10Saturno. Come detto prima, a 127 possiamo posizionare l’orizzonte degli eventi del Buco Nero di M87.

Ma qual è la densità media di un Buco Nero?



Per i Buchi Neri di "piccole" dimensioni, la densità media all'interno dell'orizzonte degli eventi è incredibilmente elevata (vedi la prima tabella) e ai confini del Buco Nero si hanno forze di marea superiori a mille miliardi di volte la forza gravitazionale. Però (in modo abbastanza sorprendente) la densità media diminuisce drasticamente per i Buchi Neri massicci.Un BN di 387 milioni di masse solari avrebbe la densità media dell'acqua e sarebbe paragonabile a un gigantesco pallone d'acqua che si estende dal Sole fino quasi a Giove.Un BN di 11 miliardi di masse solari avrebbe la densità media dell'aria e sarebbe analogo ad un gigantesco pallone aerostatico 2,5 volte più grande dell’orbita di Plutone.La densità di massa media nello spazio stesso, per quanto piccola, alla fine può diventare un BN a bassa densità.Se la densità media dell'Universo corrispondesse alla densità critica di soli 5,67 atomi di idrogeno per metro cubo, si formerebbe un Buco Nero a bassa densità di circa 13,8 miliardi di anni luce, corrispondente al modello del Big Bang dell'Universo. Un BN può utilizzare la rotazione e/o la carica elettrica per evitare il collasso. Le forze gravitazionali diventano trascurabili per i grandi Buchi Neri a bassa densità.

Così si può vivere in un grande BN a bassa densità senza nemmeno accorgersene. 
M

245. Wallis e la Quadratura del Cerchio

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La quadratura del cerchio, assieme al problema della trisezione dell'angoloe a quello della duplicazione del cubo, è un problema classico della matematica greca, il cui scopo è costruire un quadrato che abbia la stessa area di un dato cerchio, con uso esclusivo di riga e compasso.


Nel 1882, Ferdinand Lindemann, dell’Università di Monaco, dimostrò che pi greco è trascendente, tirando così per sempre una riga sul problema della quadratura del cerchio; dalla prova fornita da Lindemann, risulta che è impossibile costruire, soltanto con riga e compasso, un quadrato di area uguale a quella di un cerchio dato, un problema che ha tormentato intere generazioni di matematici fin da prima di Euclide. Lindemann dimostrò che pi greco non è un numero algebrico.
Qualunque problema di geometria che può essere risolto soltanto con la riga e con il compasso, quando è posto sotto la sua forma algebrica equivalente, conduce a una o più equazioni algebriche con coefficienti interi razionali che possono risolversi per mezzo di successive estrazioni di radici quadrate. Siccome π non soddisfa nessuna di queste equazioni, non si può arrivare alla quadratura del cerchio con gli strumenti in questione.
Nota: con riga e compasso è ovviamente possibile “costruire” gli interi positivi come distanze intere dall’origine data. Ogni numero razionale è costruibile, e ciò grazie al bel teorema di Talete sui triangoli simili; inoltre si può dimostrare che la radice quadrata di qualsiasi numero costruibile è essa stessa costruibile.

Un frattaleè un oggetto geometrico che si ripete nella sua forma allo stesso modo su scale diverse, e ingrandendo una qualunque sua parte si ottiene una figura simile all'originale.

Nel precedente post abbiamo visto il tappeto di Sierpinski, un frattale ottenuto a partire da un quadrato, descritto dal matematico polacco Wacław Sierpiński nel 1916. Ad ogni passaggio si dividono i quadrati che costituiscono la figura in 9 quadrati più piccoli e si rimuove il quadrato centrale. In questo modo per ogni passo l’area si riduce di 8/9, per cui la dimensione frattale del tappeto è log 8 / log 3 , pari a 1,892789...



Vediamo ora un altro oggetto che “potrebbe” sembrare simile al precedente.

Il setaccio di Wallisè così costruito :

si inizia con un quadrato 2 x 2 e si divide in 4 quadrati;
si divide ogni nuovo sottoquadro per 3 e si rimuove il quadrato centrale (8/9);
si divide ogni nuovo sottoquadro per 5 e si rimuove il quadrato centrale (24/25);
si divide ogni nuovo sottoquadro per 7 e si rimuove il quadrato centrale (48/49);
si divide ogni nuovo sottoquadro per 9 e si rimuove il quadrato centrale (80/81)
e così via. 
Ecco come appare dopo alcuni passaggi :


Ho detto “potrebbe” perché il setaccio di Wallisè un simil-frattale, ad ogni passo la regola cambia e quindi l’autosimilarità non è mantenuta. Però, mentre nel caso del tappetol’area (misura di Lebesgue) è nulla, per il setaccio l’area ha un valore ben noto.
Il valore iniziale è per definizione 4, poi nell’ordine si moltiplica per 8/9, 24/25, 48/49, 80/81, …, (n2– 1) / n2
Questo è il famoso prodotto di Wallis :


che può anche essere riscritto in questo modo :


La meraviglia sta nel fatto che le aree del setaccio di Wallis e del Cerchio sono uguali. 

Vediamo altre 2 visualizzazioni :


nella prima figura si comincia da 1 solo quadrato e si mette in relazione con il relativo cerchio inscritto, mentre lo stesso oggetto viene poi scomposto e ricomposto per evidenziare meglio l’equivalenza di cerchio e setaccio.

Con riga e compasso si riesce quindi a costruire un “quadrato” equivalente al cerchio, basta avere pazienza e il tempo necessario … se non è esattamente una quadratura, in qualche modo ci assomiglia.

Un altro modo potrebbe essere il seguente: prendete un quadrato di lato 2, togliete un quadrato concentrico di area 4/3, aggiungetene uno di area 4/5 e continuate così all’infinito … avrete così ottenuto la serie di Gregory–Leibniz moltiplicata per 4,  cioè  pi greco.




Poniamoci ora questa domanda :

esiste unaspugna di Mengerequivalente alsetaccio di Wallis?

Si parte da un cubo di lato 1 e si divide il lato in 3 parti (27 cubi come per il cubo di Rubik), si rimuove il cubo centrale e i 6 cubi centrali ad ogni faccia (restano così 20 cubi), nel passo successivo si divide il lato di ogni nuovo cubo per 5 rimuovendo il cubo centrale e i cubi che si estendono dal centro, poi si ripete lo stesso procedimento con 7, 9, 11 e i numeri dispari successivi.

Meraviglia delle meraviglie, 8 di questi cubi hanno lo stesso volume di una sfera di raggio unitario

oppure in modo equivalente

il cubo di lato 1 ha lo stesso volume della sfera di diametro unitario


 



246. La Quadratura del Cerchio in n-Dimensioni

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Nel post precedente si è visto come, partendo dalsetaccio di Wallis, si possa arrivare ad un simil-frattale in 3D (cubico) e assemblando 8 di questi cubi si ha lo stesso volume di una sfera di raggio unitario. Qui di seguito verrà illustrato in modo analitico come costruire un setaccio in 2D, 3D, ecc.

Per il 2D abbiamo un quadrato diviso in 9 parti uguali:

 
Il numero di elementi (o cardinalità) del prodotto cartesiano di 2 insiemi è il prodotto del numero di elementi dei 2 insiemi. Generalizzando, il numero di elementi del prodotto cartesiano di n insiemi è il prodotto del numero di elementi di ogni insieme.

Possiamo dare una rappresentazione tabulare, che consiste nello scrivere tutte le coppie possibili racchiuse tra parentesi graffe:

{(1 , 1) ; (1 , 2) ; (1 , 3) ; (2 , 1) ; (2 , 2) ; (2 , 3) ; (3 , 1) ; (3 , 2) ; (3 , 3)}

oppure tramite tabella a doppia entrata, ottenuta con gli elementi del primo insieme messi in colonna e quelli del secondo nella prima riga; le caselle contengono le varie coppie che si ottengono:


Come si vede l’unico quadrato tolto corrisponde a (2 , 2).

Nel caso del simil-frattale in 3D possiamo fare un ragionamento analogo e i 7 cubi rimossi saranno:

(1, 2, 2) ; (3, 2, 2) ; (2, 1, 2) ; (2, 2, 2); (2, 3, 2) ; (2, 2, 1) ; (2, 2, 3)

Nella seguente tabella viene rassunto (per ogni dimensione) quanti raggruppamenti di numeri 2 possiamo trovare; ad es. in 3D abbiamo 8 terne con zero 2, 12 con un solo 2, 6 con 2 elementi uguali a 2 e 1 con tutti i numeri uguali a 2(che corrisponde al cubo centrale):


le combinazioni con almeno 2 elementi uguali a 2 sono 6 + 1= 7, su un totale di 27 cubi (riportato nell’ultima colonna) e per un cubo di lato 3.


Possiamo fare lo stesso ragionamento per un cubo di lato 5:


qui è stata aggiunta l’ultima colonna che riporta il numero di cubi rimasti.

Nota: i coefficienti che appaiono in tabella, possono essere facilmente calcolati utilizzando la formula del binomio di Newton  -  in questo caso ( 4 + 1 )n  -


Ora, nel precedente post si è visto che in 2Dper un valore iniziale pari a 4, moltiplicato nell’ordine per 8/9, 24/25, 48/49, 80/81, …, (n2– 1) / n2  
si ha la formula derivata dal prodotto di Wallis:



che può essere schematizzata così:



Mentre in 3D si ha questo risultato:


dove i numeri in grigio rappresentano i vari denominatori. 


Tralascio i passaggi e riporto quanto calcolato con Wolfram|Alpha:


che può essere riassunto:



Nelle formule appare la funzione Gamma di Eulero che estende il concetto di fattoriale (anche ai numeri complessi). In coda al post ne riporto il grafico e alcune notevoli formule che la riguardano.

Qui mi interessa solo notare che la parte destra delle formule che contiene l’indice ntendea 1 al tendere di nall’infinito.

Per cui ciò che rimane delle 3 formule è pi greco ed il numero che si trova al denominatore. Ricordando che ogni formula deve essere moltiplicata per il numero di “quadranti”, la prima (2D) 22 = 4, la seconda (3D) per 23= 8 e la terza (4D) per 16.

Ottenendo così i “Volumi” delle sfere n-dimensionali:


Questa non è ancora una vera e propria dimostrazione, ma ne contiene tutti gli elementi e si potrebbe anche utilizzare come metodo alternativo per calcolare il Volume di una iper-sfera.
La prima stesura di questo post verrà probabilmente rivista in seguito …














247. Lunule

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Ippocrate di Chio (440 a.C. circa) nacque sull'omonima isola, non lontano dall'isola di Kos, dove nacque un altro "Ippocrate” che divenne il padre della medicina greca e iniziatore del ben noto giuramento.
La leggenda narra che Ippocrate di Chio fu vittima di una truffa in cui perse tutto il suo denaro. Per guadagnarsi da vivere si dedicò alla geometria e tentò di risolvere due classici problemi della matematica greca: la quadratura del cerchio e la duplicazione del cubo. Ippocrate non riuscì in questa impresa ma calcolò l’area delle lunule e trovò una loro interessante proprietà, che, per vie traverse, è arrivata fino a noi.

Una regione del piano i cui confini sono archi di due cerchi è detta lunula (per la sua forma caratteristica).
https://areeweb.polito.it/didattica/polymath/htmlS/argoment/ParoleMate/Ott_06/LunuleIppocrate.htm

Sappiamo che è impossibile "quadrare" un cerchio, che significa che non possiamo costruire un quadrato con la stessa area usando solo riga e compasso, ma è possibile "quadrare" certe lunule e Ippocrate di Chio fu il primo a dimostrarlo.
Solo 5 particolari lunule possono essere “quadrate” con metodi euclidei: 3 di queste furono descritte da Ippocrate stesso, mentre altre 2furono scoperte a metà del 1700. Queste ultime 2 sono spesso accreditate ad Eulero.
La prova che queste 5 sono le uniche lunule “quadrabili” con metodi euclidei, fu data nel XX secolo da N.G. Tschebatorew e A.W. Dorodnow.

Non è troppo difficile scoprire queste 5 lunule “quadrabili”, specialmente con l'aiuto dei moderni metodi trigonometrici. In generale, si consideri la lunula descritta da segmenti di arco di due cerchi sfalsati, uno di raggio re l'altro di raggio R, come mostrato qui di seguito:

https://www.mathpages.com/home/kmath171/kmath171.htm


La prima figura (nel riquadro in alto a sinistra) serve solo per mostrare gli elementi principali della generica configurazione; le altre 5 figure riportano R ed r (con R> r ) ed il rapporto u tra i loro quadrati.
Ad esempio, per u = 2 , Rè uguale alla diagonale del quadrato di lato r.
In questo caso vale quanto riportato nel sito di Gianfranco Bo:

http://utenti.quipo.it/base5/pitagora/lunula.htm

  
L’area del triangologiallo è uguale a quella della lunula azzurra.

E questo vale per tutte le 5 lunulemostrate. La dimostrazione che l’area della lunula è uguale a quella del triangolo, è probabilmente la prima “quadratura” della storia.







Nel gravitare intorno alla Terra, nelle notti di plenilunio, la Luna può entrare nel cono d’ombra terrestre. In questo caso si ha un’eclisse lunare, che risulta visibile da tutto l’emisfero notturno della Terra.

Se invece è la Luna a proiettare la sua ombra sulla Terra si ha un’eclisse solare.



Il numero massimo di eclissi in un anno è 7, in ragione di 2 eclissi lunari e 5 solari oppure 3 lunari e 4 solari.  Comunque questi casi sono abbastanza rari; di norma ci sono 2 eclissi solari e 2 lunari per anno.  Il numero minimo è 2 per anno (entrambi solari).
Come detto in un precedente post , ci sono occasioni che possono capitare una sola volta nella vita, e il fotografo della NASA Joel Kowsky ne ha avuta una, riuscendo a catturare, vicino a Banner nel Wyoming, un’immagine (composta da 7 fotogrammi) che mostra la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) mentre transita davanti al Sole a 7,66 km/s (circa 27.600 km/h) durante l'eclissi parziale.
Ecco, questa è una delle immagini più spettacolari di una lunula.












248. Fasi Lunari

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Giusto per fare chiarezza, le Lunule con le fasi lunari non c’entrano molto. Qui di seguito si cerca di spiegare brevemente cosa sono le fasi lunari.
La Luna impiega 29,53 giorni per completare un’orbita attorno alla Terra in un ciclo lunare completo (Periodo Sinodico) e, durante questo tempo, passerà per ogni fase. Poiché il periodo orbitale della Luna dura meno di un mese medio, a seconda del numero esatto di giorni del mese, la Luna piena anticipa un giorno o due ogni mese.
I cambiamenti possono sembrare lenti, ma in un dato giorno la quantità di Luna illuminata dal Sole può variare fino al 10% (in circa 15 giorni cambia del 100%).
Le 4 fasi principali della Luna in ordine sono: Luna Nuova, Primo Quarto, Luna Piena e Ultimo Quarto.
La Luna Nuova si verifica con una luminosità pari allo 0% quando la Luna è completamente scura, mentre la fase di Luna Piena con una luminosità del 100%. Per i Quarti di Luna la luminosità è del 50%.

La “Luna Piena” non è “piena” per tutto il giorno (o per tutta la notte) avviene in un preciso istante del Periodo Sinodico e potrebbe anche succedere quando per voi è giorno.

I greci furono tra i primi a dare uno sguardo scientifico alla Luna e alle sue fasi. Intorno al 500 a.C. osservarono attentamente la linea di confine tra gli emisferi oscuri e luminosi della Luna (il terminatore), e sulla base della stima della sua, ipotizzarono correttamente che la Luna dovesse essere una sfera. Alcuni secoli più tardi, intorno al 350 a.C., Aristotele fece ulteriori osservazioni e osservando l'ombra della Terra sulla faccia della Luna durante un'eclissi lunare, calcolò che anche la Terra era una sfera. In ogni caso, ragionando erroneamente, ipotizzo che la Terra fosse fissa nello spazio e che la Luna, il Sole e le stelle ruotassero attorno ad essa. Credeva anche che la Luna fosse una sfera traslucida che viaggiava in un'orbita perfetta attorno alla Terra.
Nei primi anni del 1500 l'astronomo Niccolò Copernico sviluppò un modello del Sistema Solare in cui la Terra e gli altri pianeti orbitavano attorno al Sole e la Luna orbitava intorno alla Terra. Cento anni dopo Galileo Galilei usò uno dei primi telescopi per osservare il terminatore e dedusse dalle ombre irregolari durante la fase calante, che la superficie della Luna era piena di crateri e valli.
Dopo Copernico e Galilei, la lunga visione aristotelica dei cieli dell'Universo venne ribaltata e la Terra divenne uno dei pianeti orbitanti intorno al Sole e la Luna un satellite craterizzato in orbita intorno alla Terra.

In figura viene schematizzato un mese lunare :




Essendo in rotazione sincrona, la Luna rivolge sempre la stessa faccia verso la Terra e il suo lato nascosto è rimasto sconosciuto fino al recente periodo delle esplorazioni spaziali.
In realtà, per il fenomeno della librazione, la superficie nascosta non raggiunge la metà di questo corpo celeste ma è solo del 41%, pari a 15,5 milioni di km². Il 10 ottobre 1959, la cosmonave sovietica Luna 3 fotografò per la prima volta il lato “oscuro” della Luna. Durante il suo moto orbitale il diverso aspetto causato dall'orientazione rispetto al Sole genera le diverse fasi chiaramente visibili, ed è importante ricordare che anche l’altro lato viene periodicamente illuminato (durante la fase di Luna Nuova si ha il massimo della sua illuminazione).

In prima approssimazione, possiamo considerare la Luna come una sfera in rotazione, metà chiara e metà scura, o più semplicemente una semisferacon la faccia piatta scura.

Così si può pensare di avere una semicirconferenzachiara a cui viene sovrapposta un’ellisse con la lunghezza dell’asse maggiore uguale al diametro della Luna e quella dell’asse minore variabile periodicamente. L’ellisse è chiara quando la parte illuminata supera il 50% e scura nell’altro caso.


La formula per il calcolo della percentuale illuminata è : ( 1 + cos φ ) / 2
con phi che varia da 0 a 360 gradi durante il Periodo Sinodico e alla quale corrisponde la seguente curva della luminosità :


che è molto simile a quanto riportato nel sito della Luna :

                  https://www.moongiant.com/phase/today/

Possiamo quindi concludere che non è una Lunula che è invece sempre la sottrazione di due circonferenze, anche se nei fumetti viene spesso disegnata così.







249. Oloide

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L’Oloide, scoperto da Paul Schatz nel 1929, è definito come l’inviluppo convesso di 2 circonferenze di raggio Ruguali tra loro, disposte su 2 piani ortogonali e tali che ognuna delle 2 passi per il centro dell’altra.




Questa superficie rigata ha molte proprietà interessanti (per esempio, tutte le sue generatrici hanno la stessa lunghezza).


L’Oloide ha una forma particolarmente adatta al mescolamento dei fluidi.




La superficie S dell'Oloide è uguale all'area della sfera di raggio R;
mentre mediante calcolo numerico si può stimare il volumedell’Oloide:


L’Oloide è l’unica forma tridimensionale che puó ruotare su tutta la sua superficie.



Quando viene fatto rotolare su una superficie orizzontale piana, l'Oloide si sposta uniformemente perché la distanza dal suo centro di massa alla superficie è quasi costante.


 L’equazione dell’Oloide corrisponde a una superficie algebrica di ordine 8 :






250. Rebus

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 Cercando di te in un vecchio caffè
 ho visto uno specchio e dentro
 ho visto il mare e dentro al mare
 una piccola barca per me.
 Per farmi arrivare a un altro caffè
 con dentro uno specchio che dentro
 si vede il mare e dentro al mare
 una piccola barca pronta per me.

 Ah che rebus, ah che rebus
 Da, da da

 Ma poi questo giro in cerca di te
 è turistico, ahimè, e mi accorgo che
 chi affitta le barche è anche
 il padrone di tutti i caffè
 e paga di qua e paga di là
 noleggia una barca e prendi un caffè
 ah, è meglio star qui a guardare
 i pianeti nuotare davanti a me
 Nell’oscurità del rebus
 Ah che rebus
 Da, da, da

Paolo Conte - Rebus


La dicitura "effetto Droste" venne coniata alla fine degli anni settanta del Novecento dal poeta e giornalista Nico Scheepmaker, il quale prese spunto dalla marca olandese di cacao Droste, sulla cui scatola era presente l'immagine di un'infermiera che teneva in mano un vassoio con una tazza e una scatola della stessa marca; questa pubblicità fu creata da Jan Misset nel 1904.

Un'immagine in cui è presente l'effetto Drostepossiede una piccola immagine di sé stessa, localizzata dove dovrebbe trovarsi se si trattasse di un'immagine reale. 











Questa piccola immagine inoltre contiene a sua volta una versione ancora più ridotta di sé stessa, e così via. Si continua fino a quando la risoluzione permette di distinguere un cambiamento.








Nell’agosto del 1909 l'artista americano Coles Phillips, noto per le sue eleganti immagini di donne e per un uso esclusivo dello spazio negativo nei dipinti che ha creato per le pubblicità e le copertine di riviste popolari, creò questa copertina per la rivista Life:


Il lavoro di Phillips divenne rapidamente popolare tra i lettori di Life. Nel maggio del 1908, creò una copertina per la rivista che presentava il suo primo disegno da "fadeaway girl" con una figura il cui abbigliamento corrispondeva e scompariva sullo sfondo. Phillips ha sviluppato questa idea in molte copertine successive.
L'uso dello spazio negativo di Phillips ha permesso allo spettatore di "riempire" l'immagine; ha anche ridotto i costi di stampa per la rivista.


Il disegno ricorsivo è stato utilizzato da Maurits Cornelis Escher in Galleria di stampe (1956), dove partendo dallo sguardo di un visitatore ritratto a osservare il paesaggio di un quadro appeso nella galleria, lo sguardo prosegue passando dal dipinto al paesaggio reale ritrovandosi, dopo un percorso circolare, a osservare la nuca del visitatore attraverso la vetrata della galleria stessa, in una successione potenzialmente infinita.




Nel doppio album dei Pink FloydUmmagumma” (1969) sulla sinistra si vede un quadro dove è raffigurata la stessa scena, ma con scambio di posto degli stessi musicisti.



Per quanto concerne la copertina frontale si nota un collage, a detta dello stesso autore Storm Thorgerson dello studio Hipgnosis, composto in maniera quasi amatoriale, di più foto scattate nella stessa stanza, ma con una sorta di rotazione dei membri del gruppo nelle varie postazioni.


Echoes: The Best of Pink Floydè una raccolta pubblicata nel 2001. La copertina dell'album (anch’essa ideata da Storm Thorgerson) si basa su un gioco di immagini innestate una dentro l'altra: vi è la cornice di una finestra d'angolo che dà sull'esterno, cioè l'altro muro dell'angolo, nel quale a sua volta si apre un'altra finestra che permette di avere lo scorcio di un interno, subito interrotto da un muro nel quale vi è una nuova finestra che dà su un paesaggio (diverso a seconda dei lati della copertina). 






In questi spazi trovano collocazione personaggi e oggetti che fanno riferimento alle copertine dei precedenti album dei Pink Floyd.


















Per esempio si ritrovano:

·         un uomo in fiamme, come sulla copertina di Wish You Were Here
·         le statuine di un maiale e di una mucca, che simboleggiano le copertine di Animals e Atom Heart Mother
·         un uomo con lampadine attaccate all'abito, dalla copertina dell'album live Delicate Sound of Thunder
·         quattro maschereche riproducono i volti dei componenti del gruppo, come sulla copertina di Is There Anybody Out There?: The Wall Live 1980-1981
·         mattoni bianchi e lo stemma dei due martelli incrociati, che rappresentano The Wall
·         una bicicletta, che si riferisce alla canzone Bike di The Piper at the Gates of Dawn
·         un'ascia, riferita alla canzone Careful with That Axe, Eugene
·         una boccia per pesci, citazione dal testo di Wish You Were Here
·         un uomo in divisa militare, che richiama l'album The Final Cut
·         un letto d'ospedale, come sulla copertina di A Momentary Lapse of Reason
·         le mascheredella copertina di The Division Bell
·         un prismadalla copertina di The Dark Side of The Moon
·         un modellino di un aereo appeso al soffitto, che rimanda allo schianto dell'aereo sul  muro nella canzone In the flesh?contenuta nell'album The Wall
·       un quadroche riprende la cover del loro primo album The Piper At The Gates Of Dawn
·      un uomo in costume da bagno azzurro, lo stesso uomo utilizzato nelle immagini all'interno dell'album Wish You Were Here
·     un bersaglio a cerchi bianchi e rossi che si trova negli occhi delle statue sulla copertina di The Division Bell
·         un quadroche riprende la cover del loro album Meddle



                                  




251. Binari

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Se si divide un quadrato di area unitaria in 2 parti uguali, ognuna risulterà di valore 0,5. Dividendo una di queste in 2 parti uguali e continuando a sezionare nello stesso modo, si avranno i valori: 0,5 ; 0,25 ; 0,125 ;  0,0625 ; 0,03125 ; …

Si ottiene cioè una serie geometrica la cui somma converge a 1:

Una bilancia con a disposizione pesi di: 0,5 kg; 0,25 kg; ecc., potrebbe misurare qualsiasi oggetto inferiore al chilogrammo. Quello che stiamo facendo è utilizzare un sistema di numerazione in base 2. Probabilmente tutti si sono cimentati con i numeri binari, ma poche persone avranno utilizzato questa base per fare conti con i decimali, qui si propone un esempio:

3,14159265358979323846  =  11,00100100001111110110101...

La parte intera sarà probabimente chiara a tutti, mentre l’altra parte richiederà un minimo di ragionamento. 

Possono forse aiutare queste tabelle:

 

 


Qui di seguito qualche esempio di pi greco in diversi sistemi di numerazione.

Come esercizio si può notare come sia semplice il passaggio da base 2 a base 4 e da base 4 a base 16.


base-2  (codice binario) :  11.0010010000111111011010101000100010000101101000110000100011010011000100110001100110001010001011100000

base-4 : 3.0210033312222020201122030020310301030121202202320003130013031010221000210320020202212133030131000020 …

base-16  (codice esadecimale): 3.243F6A8885A308D313198A2E03707344A4093822299F31D0082EFA98EC4E6C89452821E638D01377BE5466CF34E90C6CC0AC …


base-3 : 10.0102110122220102110021111102212222201112012121212001211001001012220222120120121112101210112002201202 ...

base-5 : 3.0323221430334324112412240414023142111430203100220034441322110104033213440043244401441042334133011323 ...

base-6 : 3.0503300514151241052344140531253211023012144420041152525533142033313113553513123345533410015154344401 ...

base-7 : 3.0663651432036134110263402244652226643520650240155443215426431025161154565220002622436103301443233631 ...

base-8 : 3.1103755242102643021514230630505600670163211220111602105147630720020273724616611633104505120207461615 ...

base-9 : 3.12418812407442788645177761731035828516545353462652301126321450283864034354163303086781327871588 ...


Binary number - Wikipedia

Sistema numerico binario - Wikipedia

Zibaldone Scientifico: 226. Moltiplicazioni non convenzionali (zibalsc.blogspot.com)

Zibaldone Scientifico: 220. Everest (zibalsc.blogspot.com)

Zibaldone Scientifico: 205. Pi Greco (zibalsc.blogspot.com)

Zibaldone Scientifico: pi (zibalsc.blogspot.com)

 

252. Legge di Benford

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Legge di Benford(numerazione binaria):

per ogni numero maggiore di zero, "1" compare come prima cifra nel 100% dei casi.


Il problema era questo: si consideri la prima cifra nella espansione decimale di 2n per n ≥ 0 : 1, 2, 4, 8, 1, 3, 6, 1, 2, 5, 1, 2, 4, …

La cifra 7 appare in questa sequenza? Appare più di frequente 7 o 8? Quanto più di frequente?

 

All’epoca non sapevo quale fosse il modo corretto di risolvere il problema, ma io lo approcciai così: in scala logaritmica i prodotti si trasformano in somme, per esempio moltiplicare per 2 equivale a sommare log(2) e si ottiene in sequenza: 1, 2, 4, 8, 16, 32, 64, 128, …


Le prime cifre della sequenza sono appunto: 1, 2, 4, 8, 1, 3, 6, 1, 2, 5, 1, 2, 4, 8, 1, 3, 6, 1, 2, 5, 1, 2, 4, 8, 1, 3, 6, 1, 2, 5, 1, 2, 4, 8, 1, 3, 6, 1, 2, 5, 1, 2, 4, 8, 1, 3, 7, 1, 2, 5, 1, 2, 4, 9, 1, 3, 7, 1, 2, 5, 1, 2, 4, 9, 1, 3, 7, 1, 2, 5, 1, 2, 4, 9, 1, 3, 7, 1, 3, 6, 1, 2, 4, 9, 1, 3, 7, 1, 3, 6, 1, 2, 4, 9, 1, 3, …


Sloane’s On-Line Encyclopedia of Integer SequencesA008952





Per definizione la posizione 1è posta a log101 = 0, mentre la posizione 10 a 1 (log1010 = 1) e 100 a 2 (log10100 = 2), le posizioni intermedie sono a:

log102 = 0.3010, log103 = 0.4771, log104 = 0.6020, … , log109= 0.9542


Ogni intervallo I(m) di numeri che iniziano con la cifra mè compreso tra log(m) e log(m+1), per cui i vari intervalli valgono:


log(m+1) - log(m)  =  log((m+1)/m)  =  log(1 + 1/m)

Tornando al problema, la cifra 7 appare log(1 + 1/7) = 0.05799 =  5.8%

e per vederla apparire dobbiamo aspettare 246= 70368744177664.

Alla seconda domanda si può rispondere che appare maggiormente 7,

e per n > 209, la frequenza f(7) della cifra 7 è maggiore di quella di 8:


f (7) / f (8)  tende a log10(1 + 1/7) / log10(1 + 1/8) = 1,133706496


Nota:    I(1) = I(2)+I(3) = I(4)+I(5)+I(6)+I(7)


La legge di Benford nasce dall'osservazione che in molte raccolte di numeri, ad es. tabelle matematiche, dati della vita reale o loro combinazioni in varie unità di misura, le cifre significative iniziali non sono distribuite uniformemente, come ci si potrebbe aspettare, ma sono maggiori per le cifre più piccole.

Afferma che le cifre significative in molti insiemi di dati seguono una distribuzione logaritmica. Nella sua formulazione più comune, è anche nota come “legge della prima cifra” e prende il nome dal fisico americano Frank Benford (1883-1948) che la formulò nel 1938, anche se era già stata evidenziata dall’astronomo americano Simon Newcomb (1835-1909) nel 1881.

Benford osservò che le tavole logaritmiche, usate all’epoca per i calcoli, avevano le prime pagine molto sgualcite e ne dedusse quindi che i numeri comincianti per 1 ricorrevano più spesso di quelle comincianti per le altre cifre.

Questa distribuzione ha una proprietà caratteristica nota come “invarianza di scala” e viene spesso usata per scoprire dati “contraffatti”.

Se doveste falsificare dei numeri, fate in modo che la cifra 1 appaia circa nel 30% dei casi, 2 nel 17% e così via.


Per un dato numero di cifre, è possibile calcolare la probabilità di incontrare un numero che inizia con la stringa di cifre n di quella lunghezza. Qui di seguito quanto riportato in Wikipedia alla voce “Benford's law”.



La distribuzione dell'n-esima cifra, all'aumentare di n, si avvicina rapidamente a una distribuzione uniforme con il 10% per ciascuna delle dieci cifre, come mostrato di seguito:

 

 

 

Benford Online Bibliography

https://mathworld.wolfram.com/BenfordsLaw.html

Benford's Law (mathpages.com)

034.PDF (rudimathematici.com)

La legge di Benford (xmau.com)

Index to OEIS: Section Be - OeisWiki

https://oeis.org/A008952

Zibaldone Scientifico: 133. Regolo calcolatore (zibalsc.blogspot.com)


opgave2004-1B.pdf (jaapspies.nl)

Wohl_Benford.pdf (williams.edu)


253. Radici – parte seconda

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Il calcolo della radice quadrata di un numero e’ abbastanza laborioso.

Può comunque essere effettuato semplicemente, senza l’utilizzo di una calcolatrice, utilizzando lo sviluppo in serie di Taylor della radice di 1+x :



Cominciava così il post 84. Qui di seguito viene mostrato un altro modo per estrarre la radice quadrata che a prima vista può lasciare sorpresi.

Dalla definizione delle medie matematiche (vedi post 200):

Media aritmetica - La media aritmetica viene calcolata sommando tutti i valori a disposizione e dividendo il risultato per il numero dei dati.

Media geometrica - La media geometrica di n termini è la radice n-esima del prodotto degli n valori.

Media armonica - La media armonica di n termini è definita come il reciproco della media aritmetica dei reciproci.



In generale si ha:       M aritmetica > M geometrica > M armonica

Per 2 valori la media geometrica è medio proporzionale tra le altre 2

                        M aritmetica :  M geometrica  =  M geometrica :  M armonica

e quindi

                        (M geometrica)2 =  M aritmetica x M armonica

Se poi i 2 valori sono abbastanza simili, media aritmetica e media armonica differiscono di poco e per la loro media vale

                        M geometrica ≈  (M aritmetica + M armonica) / 2

Ad esempio con 9 e 10 si ha:


M aritmetica =   9.5

M armonica  =  9.47368

(M aritmetica + M armonica) / 2 =  9.48684

M geometrica = 9.48683


In generale, chiamando i 2 valori x e y, vale

Per l’esempio precedente


Una decisa semplificazione del calcolo.

Se ora effettuiamo le sostituzioni:    

otteniamo la semplice formula:     

Basta solo avere l’accortezza di scegliere per zun numero vicino alla radice che pensiamo di ottenere (non deve essere per forza intero).

Ad es. la radice quadrata di 80 = 8.94427 è circa (9 + 80/9)/2 = 8.94444

Iterando il processo 2 o più volte si riesce ad ottenere la precisione voluta, anche partendo da un valore non scelto con particolare cura.

254. Radice di 3 e radice di 2

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 L'esotomia, I'IBM-azione,

 declorodefenilchetone,

 essedi-etilizzazione

 han dato vita alla programmazione.

 x1= A sen (ωt)

 x2 = A sen (ωt + γ)

 

     Fenomenologia – Franco Battiato


Una coincidenza molto curiosa (sembra che fosse già nota a Platone) è che la somma della radice quadrata di 3 e della radice quadrata di 2 si avvicina molto al valore di pi greco:    3.146264 - 3.141592 = 0.004671

Voglio dare qui 2 “quasi dimostrazioni” di questo:

·      la prima è che la media aritmetica delle aree dell'esagono circoscritto e dell'ottagono inscritto è una buona approssimazione dell'area del cerchio;

·      la seconda è che, utilizzando la formula vista nel post precedente, si ottiene circa 3 + 1/7 che è una nota approssimazione di pi greco.

Alla fine di questo post verrà mostrata un’altra approssimazione che può essere facilmente ricavata utilizzando i prodotti notevoli.

Per la prima delle 2 “quasi dimostrazioni” mi limito a mostrare una figura dove il raggio delle circonferenze è uguale a 1:



Per la seconda viene utilizzata la formula del post precedente, dove l’estrazione della radice quadrata del prodotto di 2 numeri può essere approssimata con la somma di 2 frazioni. 

I valori di x e y sono stati scelti in modo di poter ottenere facili approssimazioni:




Utilizzando infine il noto prodotto notevole  (a+b) x (a-b) = a2– b2

si ottiene un’ulteriore “notevole” coincidenza, cioè che la differenza della radice quadrata di 3 e della radice quadrata di 2 è una buona approssimazione del reciproco di pi greco:


Riporto infine una migliore approssimazione di pi greco:


Approximations of π - Wikipedia



255. Rapporti di medie

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Supponete di prendere la media aritmetica e la media geometrica dei primi n numeri interi positivi.

Il rapporto delle due medie al crescere di n converge a e/2

Vediamo perché.

Dalla definizione delle medie matematiche (vedi post 200):

Media aritmetica - La media aritmetica viene calcolata sommando tutti i valori a disposizione e dividendo il risultato per il numero dei dati n.

Media geometrica - La media geometrica di n termini è la radice n-esima del prodotto degli n valori.

Quello che dobbiamo fare è di dimostrare questo limite:



    1 - La somma dei primi n numeri è n * (n+1) / 2 da cui (dividendo per n) segue che la media aritmetica è (n+1) / 2

    2 - Il prodotto dei primi n numeri è per definizione n! utilizzando l’approssimazione di Stirling  

e tenendo presente che, per n che tende a infinito, la prima parte della formula (che contiene la radice quadrata) tende a 1 e quindi la media geometrica tende a n/e.

Come volevasi dimostrare il rapporto tra le due medie è proprio e/2

Se si considerano anche altre medie:

Media armonica - La media armonica di n termini è definita come il reciproco della media aritmetica dei reciproci.

Media quadratica - La media quadratica di n termini è definita come la radice quadrata del rapporto tra la somma dei quadrati dei valori ed n.


con successioni di queste medie con n crescente si possono ottenere i seguenti rapporti:

Dove gamma è la costante di Eulero-Mascheroni

ZibaldoneScientifico: 163. Gauss & Faulhaber (zibalsc.blogspot.com)

Zibaldone Scientifico: 200. Media armonica (zibalsc.blogspot.com)

Zibaldone Scientifico: 203. Fattoriale, Fibonacci e Conigli (zibalsc.blogspot.com)

Zibaldone Scientifico: 253. Radici – parte seconda (zibalsc.blogspot.com)


256. Curve ad ampiezza costante

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Il cerchio ha la stessa larghezza (diametro) in tutte le direzioni, questo significa che se lo posizioniamo tra 2 rette parallele possiamo ruotarlo mantenendo sempre le rette tangenti al cerchio.

Intuitivamente sembra che questa sia l’unica figura con tale proprietà, ma non è così.

Ad esempio, ogni poligono regolare con un numero dispari di lati arrotondati può avere la stessa proprietà. Ogni lato è un arco di circonferenza con centro nel vertice opposto. Un semplice esempio è fornito dalla forma di alcuni plettri.



Osservando le vetrate del Duomo di Milano, si può notare che alcuni disegni delle finestre hanno questa forma geometrica.



Anche diverse monete hanno tali caratteristiche, questo le rende adatte ad essere utilizzate nei distributori automatici e allo stesso tempo le rende distinguibili al tatto da altre monete con diversa forma e valore.



Il triangolo con questa forma si chiama Triangolo di Reuleaux dal nome dell’ingegnere e matematico tedesco Franz Reuleaux (1829-1905) è la più semplice delle curve ad ampiezza costante.



Il Teorema di Barbier afferma che le curve di larghezza costante hanno lo stesso perimetro, quindi uguale a quello del cerchio con lo stesso diametro, mentre l'area del triangolo di Reuleaux si calcola considerando che la figura è formata dal triangolo equilatero di lato s (tratteggiato nella rappresentazione grafica) e dalle tre rimanenti porzioni esterne. Si ottiene quindi:

L’area del cerchio con stesso diametro sè maggiore e vale:

Si può dimostrare che, a parità di diametro, il cerchio ha sempre l’area maggiore rispetto alle altre curve ad ampiezza costante.

 

Poiché tutte le curve con la stessa larghezza costante hanno lo stesso perimetro, si potrebbe supporre che tutti i solidi della stessa larghezza costante abbiano la stessa area superficiale. Questo non è vero. È stato tuttavia dimostrato da Hermann Minkowski (1864-1909) che tutte le ombre dei solidi di larghezza costante (quando i raggi che proiettano sono paralleli e l'ombra cade su un piano perpendicolare ai raggi) sono curve con lo stesso diametro costante e che tutte queste ombre hanno perimetri uguali.

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Curva_ad_ampiezza_costante

http://www.bazardelbizzarro.net/buchi_quadrati.html

matematicamedie: Il triangolo di Reuleaux

What Is The Reuleaux Triangle? » Science ABC

Rotolamento di un triangolo curvilineo – GeoGebra

Barbier's theorem - Wikipedia

Reuleaux polygon - Wikipedia

Curve of constant width - Wikipedia

Reuleaux triangle - Wikipedia

Octant projection - Wikipedia

Figura geometrica avente diametri uguali – vialattea.net

https://www.kickstarter.com/projects/mathmeetsmachine/make-100-revolution-evolution-3d-reuleaux-polygons-set?lang=ja

Circular Reuleaux triangle / Etudes // Mathematical Etudes

La ruota quadrata : nascita del problema e una sua analisi - Mathone

Blaschke–Lebesgue theorem - Wikipedia

 

257. Biomassa

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 Nel 2011 la popolazione mondiale era di 7 miliardi di personeZibaldone Scientifico: 63. Demografia (zibalsc.blogspot.com), era 6 miliardi nel 2000 e 4 miliardi nel 1975.

Quest’anno si sono superati gli 8 miliardi.

Sulla Terra vivono almeno venti milioni di miliardi di formiche (il numero venti seguito da quindici zeri). La biomassa delle formiche supera quella dei mammiferi e degli uccelli selvatici messi insieme, anche se i ricercatori sottolineano che mentre le formiche che vivono in superficie sono ben rappresentate negli studi, non ci sono molti dati su quelle che vivono nel sottosuolo e sugli alberi. Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS)

Vedi anche formiche - Internazionale 1480 | 30 settembre 2022 – pag.109

Questa stima e quelle che seguono sono spesso indicative, ma possono servire per farsi un’idea.

La massa totale di vita sulla Terra (biomassa) è circa 550 miliardi di tonnellate di carbone; misurare solo la massa di carbone, elemento più abbondante della vita, permette di escludere la massa di acqua, che può variare fortemente da un individuo all’altro.

Contrariamente a ciò che si potrebbe credere, la stragrande maggioranza di questa massa è nel regno vegetale.

I vegetali rappresentano l’82% della massa totale con 450 miliardi di tonnellate di carbone (GtC).

I batteri rappresentano il secondo gruppo di organismi più massiccio: poco meno di 70 GtC.

A seguire i funghi con una massa stimata a 12 GtC.

Infine, archeobatteri e protisti (dei microrganismi) con masse stimate rispettivamente di 7 e 4 GtC.

E gli animali? Solo 2 GtC.

Gli umani rappresentano solo 60 milioni di tonnellate di carbone, cioè circa 1.166 volte meno che i batteri!

Gary Dagorn, Le Monde - 04/01/2018


Qui sotto la ripartizione della biomassa per grandi famiglie di viventi.



Se fossimo in un libro di fantascienza potremmo immaginare un racconto dove i batteri sono i veri dominatori del nostro Pianeta e utilizzano gli esseri umani e gli altri animali per i loro spostamenti.

L’interessante libro di Bill Bryson dedica un capitolo a questi argomenti.

 

Breve storia di (quasi) tutto    -    BILL BRYSON

20. Com’è piccolo il mondo

 

(di batteri) Ne sono stati trovati alcuni in pozze di fango bollente, nella soda caustica, all’interno delle rocce, sui fondali marini, nelle pozze di acqua ghiacciata nelle McMurdo Dry Valleys dell’Antartide, nonché a 11 chilometri di profondità nell’oceano Pacifico, dove la pressione è più di 1000 volte superiore rispetto a quella di superficie: qualcosa che equivale, più o meno, a rimanere schiacciati sotto il peso di 50 jumbo jet. Alcune di queste creature sembrano praticamente indistruttibili. Deinococcus radiodurans è, secondo l’Economist, «quasi immune dalla radioattività». Se si bombarda di radiazioni il suo DNA, i frammenti immediatamente torneranno a ricongiungersi, «come le membra ancora pulsanti di vita di uno zombie da film dell’orrore».

Forse, il caso di sopravvivenza più straordinario trovato finora è quello del batterio Streptococcus rinvenuto sulle lenti sigillate di una macchina fotografica rimasta sulla Luna per due anni. Per farla breve, gli ambienti in cui i batteri non sono preparati a vivere sono ben pochi. «Quando hanno calato delle sonde dentro le bocche idrotermali sui fondali oceanici – luoghi dove la temperatura è così elevata che le sonde stesse cominciano a sciogliersi – hanno scoperto che ci sono batteri anche lì» mi spiegò Victoria Bennett.

Negli anni Venti due scienziati della University of Chicago, Edson Bastin e Frank Greer, annunciarono di aver isolato da pozzi di petrolio alcuni ceppi di batteri che vivevano a una profondità di 600 metri. La notizia fu liquidata come fondamentalmente assurda: non c’era niente di cui vivere a 600 metri – e per cinquant’anni si diede per scontato che i campioni fossero stati contaminati da microbi di superficie. Oggi sappiamo che molti microbi vivono nelle viscere della Terra, e la maggior parte di essi non ha niente a che fare con il mondo organico convenzionale.

Mangiano rocce o, più precisamente, ciò che si trova nelle rocce: ferro, zolfo, manganese eccetera. E respirano sostanze altrettanto strane: ferro, cromo, cobalto e perfino uranio. I loro processi metabolici possono contribuire alla concentrazione di oro, rame e altri metalli preziosi, e forse di giacimenti di petrolio e gas naturale. È stato suggerito che siano state proprio queste creature, con il loro insaziabile appetito, a creare la crosta terrestre.

Oggi alcuni scienziati pensano che sotto i nostri piedi, negli ecosistemi ipogei popolati dai microrganismi litotrofi, possano esserci fino a 200.000 miliardi di tonnellate di batteri. Thomas Gold della Cornell University ha stimato che potrebbe esserci più vita sottoterra che non sopra.

A grandi profondità i microbi diventano più piccoli ed estremamente pigri. I più vivaci si dividono non più di una volta ogni secolo, alcuni addirittura non più di una volta ogni cinque.

 

Qui di seguito un estratto dall’articolo di Thomas Gold

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC49434/?page=2

 

Lo spazio poroso totale disponibile nelle aree terrestri della Terra fino a 5 km di profondità può essere stimato in 2 x 1022 cm3 (prendendo il 3% di porosità come valore medio). Se materiale della densità dell'acqua riempisse questi spazi porosi, ciò rappresenterebbe una massa di 2 x 1016 tonnellate. Quale frazione di questo potrebbe essere la massa batterica? Se fosse dell'1% o 2 x 1014 tonnellate, sarebbe comunque equivalente a uno strato dell'ordine di 1,5 m di spessore di materiale vivente distribuito su tutta la superficie terrestre. Non sappiamo al momento come fare una stima realistica della massa sotterranea di materia vivente, ma tutto ciò che si può dire è che si deve ritenere possibile che essa sia paragonabile a tutta la massa vivente in superficie.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC49434/?page=2

Thomas Gold(Vienna 1920 – Ithaca 2004) è stato un astrofisico austriaco, uno dei tre giovani scienziati di Cambridge (Fred HoyleHermann Bondi e Thomas Gold) che nel 1950 proposero la tesi, ora abbandonata, sullo stato stazionario dell'universo. Il suo lavoro ha riguardato sia l'ambito accademico che scientifico, nei campi della biofisica, dell'astronomia, dell'ingegneria aerospaziale e della geofisica.


"Gli idrocarburi non sono biologia rielaborata dalla geologia (come la visione tradizionale imporrebbe) ma geologia rielaborata dalla biologia"

Origine del petrolio

Gold ha raggiunto la fama nel 1992 con l'articolo "The Deep Hot Biosphere" pubblicato in un numero della rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, e nel quale ha proposto una controversa teoria sull'origine del petrolio, del carbone e del gas naturale, e viene da alcuni considerato come uno dei più importanti contributi alla teoria del petrolio di origine inorganica. La teoria esposta nell'articolo suggerisce che i giacimenti di idrocarburi (petrolio e gas) e il carbone siano originati dal flusso di gas presente ad estreme profondità, al di sotto della superficie e, quindi, non da combustibili fossili.

Si tratterebbe di materiale primordiale (metano) che viene contaminato da una "biosfera" in profondità fornita da batteri.

Gold ha pubblicato il libro "The Deep Hot Biosphere" nel 1999.


New York sprofonda sotto il suo stesso peso

Modelli geologici della superficie di New York, intrecciati con dati satellitari, suggeriscono che la città sta sprofondando a un ritmo crescente, con alcune aree che affondano in modo ancor più rapido di altre. «Le misurazioni geodetiche mostrano un tasso medio di subsidenza di 1-2 millimetri per anno in tutta la città», spiega Tom Parsons, geofisico della US Geological Survey a capo dello studio pubblicato su «Earth’s Future».

Il gruppo ha calcolato che la massa degli edifici di New York è di 764 miliardi di chilogrammi, con i grattacieli più alti che esercitano la pressione maggiore sul terreno sottostante, ricco di argilla e riempimenti artificiali. Gli scienziati avvertono che la ripetuta esposizione delle fondamenta degli edifici all’acqua di mare, per esempio nel corso di eventi estremi come gli uragani, può compromettere la struttura dei grattacieli, corrodendone l’acciaio e indebolendo il cemento. La subsidenza del terreno col tempo sarà aggravata dalla crisi climatica e dall’urbanizzazione, per via di un incremento dell’estrazione delle acque sotterranee, della crescita della densità edilizia e dell’aumento del livello del mare che implica un crescente rischio di inondazione della zona costiera. (MaMa)

le Scienze - Luglio 2023

Nota: la massa degli edifici di New York è circa il doppio di quella degli umani sulla Terra.

ADUC- Articolo - Nella bilancia del vivente, la scarsa presenza dell’umano.Indagine sulle biomasse

Quanto pesano l’uomo e gli altri esseri sulla Terra - Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile

amount of bacteria in the world - Google Search

mass of bacteria on earth - Google Search

https://en.wikipedia.org/wiki/Biomass_(ecology)

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC49434/

 

258. Pizza al taglio

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Come detto nel post 191. La Curvatura degli Ombrelloni, la spiaggia è un buon posto dove riflettere. Questa volta un altro ombrellone mi ha fatto venire in mente un teorema di geometria elementare che dimostra l'uguaglianza di due aree ottenute partizionando opportunamente un cerchio: il teorema della pizza, se una pizza circolare è divisa in 8, 12, 16, ... fette facendo tagli equiangolari, la somma delle aree delle fette pari è uguale a quella delle fette dispari rimanenti.

Primo Teorema. Se due persone tagliano una pizza in 4n + 4settori equiangolari (con n intero maggiore di zero), centrati in un punto qualsiasi, e si alternano prendendo una fetta a testa, percorrendo la pizza in senso orario o antiorario, entrambi ne mangeranno la stessa quantità.

Inoltre, i settori possono essere raggruppati anche in n + 1insiemi equiestesi.

Quindi, ad esempio, una pizza tagliata in 8 fette potrà essere suddivisa equamente fra 2 persone, una divisa in 12 fette tra 3 e una divisa in 20 tra 5.

 


Vediamo ora qualche altro teorema (da prendere più o meno sul serio …).

 

Secondo Teorema. L’area totale delle fette verdi è uguale a quella delle fette rosse (a prescindere da dove sia posizionata P). In questo caso non è l’angolo al centro, ma è il bordo di ogni fetta ad essere mantenuto costante.

Nota: è facile verificare che per la figura di destra, che mostra un poligono regolare invece che un cerchio, vale lo stesso teorema, ma in questo caso la dimostrazione è più semplice.




Terzo Teorema. Se si divide la pizza in 6 parti (angoli di 60 gradi), vale sempre la seguente uguaglianza:



Quarto Teorema. Anche per la pizza vale il teorema di Pitagora: l’area della pizza costruita sull’ipotenusa è uguale alla somma delle aree delle pizze costruite sui cateti:



Quinto Teorema. Indicando con Pi il noto 3.14, il volume di una pizza di raggio z e spessore aè dato dall'espressione:

Pixzxzxa


Sesto Teorema. Si può dividere equamente una pizza quadrata tra due persone tagliandola quattro volte: taglio verticale, orizzontale e diagonale (a 45 gradi) posizionando il punto di incrocio ovunque all'interno del quadrato:


Oltre a questi teoremi, valgono altre considerazioni che potete trovare nei riferimenti riportati sotto.

Teorema della pizza - Wikipedia

Il teorema della pizza - Maurizio Codogno (ilpost.it)

Il teorema della pizza - figlidelvesuvio.blog

La geometria della pizza | matematica & oltre (matematicaoltre.altervista.org)

Square Pizza (maths.org)

http://static.nsta.org/pdfs/QuantumV4N3.pdf

https://mathworld.wolfram.com/PizzaTheorem.html

The Pizza Theorem

proof-of-the-pizza-theorem


259. Macchina con calcestruzzo

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 Il googolè un “grande numero” pari a 10100 (cioè 1 seguito da 100 zeri)

10000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000

Il termine è stato coniato nel 1938 da Milton Sirotta, nipote di 9 anni di Edward Kasner che successivamente estese il termine al googolplex, definito come 10googol.

Come paragone, il numero di atomi stimato nell’Universo è “solo” dell’ordine di 1080.

Il 1° marzo 2020, in occasione del suo miliardesimo secondo di vita, il designer olandese Daniel de Bruin ha attivato una macchina di sua progettazione che utilizza il principio delle opere di Arthur Ganson (citate sotto) e che permette di “visualizzare un googol”. Ha infatti un rapporto di riduzione pari a 10100, grazie ad un sistema composto da cento ruote che raggiungono ciascuna una riduzione di 1/10. Il “più grande riduttore di velocità dell’Universo”.

La macchina con riduzione a ingranaggi di Daniel de Bruinè composta da 100 ingranaggi con ciascuna coppia di ingranaggi che ha una riduzione di 1 a 10, quindi per ogni 10 giri del primo, l'ingranaggio successivo fa una sola rotazione e così via. Quindi, affinché l'ultimo ingranaggio possa girare una volta, il primo deve ruotare un numero googol di volte.



La macchina con calcestruzzo (Machine with concrete) di Arthur Gansonè costituita da un treno di ingranaggi azionato da un motore elettrico che finisce in un blocco di cemento. Il treno è composto da 12 viti senza fine e successive ruote dentate, ciascuna vite senza fine fa girare una ruota dentata, l'asse di quest'ultima è collegato alla vite senza fine successiva. L'albero motore porta il primo ingranaggio a vite senza fine, mentre l'albero dell'ultimo ingranaggio è fisicamente incastrato nel blocco di cemento, impedendone la rotazione.

Il rapporto di trasmissione da una ruota dentata alla successiva è 1/50, cioè la successiva gira 50 volte più lentamente della ruota precedente. Con 12 ruote, il rapporto finale è quindi (1/50)12 = 1/244 140 625 000 000 000 000.

Nella tabella appesa vicino alla macchina viene spiegato come questa riduzione avvenga ingranaggio dopo ingranaggio.

Successivamente Arthur Ganson riprese il concetto di Machine with concrete per progettare Beholding the Big Bang, un treno di ingranaggi azionato da un motore e il cui ultimo elemento, anch'esso congelato nel cemento, impiegherebbe teoricamente 13,7 miliardi di anni per completare una rivoluzione, ovvero l'età dell'Universo. L'opera faceva parte della mostra Imagining Deep Time nel 2014 presso l'American National Academy of Sciences ed è esposta al Museo del MIT.

Nella tabella seguente si vede che per la macchina con riduzione a ingranaggi di Daniel de Bruin se il primo ingranaggio compie un giro ogni 3.16 secondi, possiamo apprezzare la rotazione dei 4 ingranaggi successivi e anche del quinto che compie circa 3 rotazioni in un giorno. Ma dall’ottavo ingranaggio si comincia a parlare di anni, arriviamo al secolo al decimo e a un milione di anni al quattordicesimo! Al diciottesimo abbiamo raggiunto l’ordine di grandezza dell’età dell’Universo. Non è facile, ma potete provare ad immaginare di cosa possa succedere al centesimo ingranaggio …

  ingranaggio           un giro ogni             

1                        3.16                          sec     

2                      31.56                          sec     

3                        5.26                          min    

4                      52.60                          min                 Ora

5                        8.77                          ore     

6                        3.65                          giorni

7                        1.18                          mesi               Mese

8                                               1        anno               Anno

10                                         100        anni                Secolo

11                                      1,000        anni                Millennio

14                               1,000,000        anni                Milione

17                        1,000,000,000        anni                Miliardo

18                      10,000,000,000        anni                Universo

Vediamo ora qualche esempio di Grandi numeri.

Utilizzando questa notazione:

a{1}b = a+b

a{2}b = a*b

a{3}b = a^b

a{4}b = a^^b

a{5}b = a^^^b

a{6}b = a^^^^b

 

Possiamo definire questi Grandi numeri:

googol = 10{3}100

googolplex = 10{3}10{3}100

googolduplex = 10{3}10{3}10{3}100

giggol = 10{4}100

giggolplex = 10{4}10{4}100

giggolduplex = 10{4}10{4}10{4}100

tripent = 5{5}5

trisept = 7{7}7

tridecal = 10{10}10

boogol = 10{100}10

 

 Alcune curiosità

In un anno ci sono circa pi greco x 107 secondi (o anche 754 secondi).

L'età dell'Universo è di circa 1515 secondi.

Entro il compimento di 84 anni riuscirete a festeggiare:

      1.000 mesi o 4.000 settimane o 30.000 giorni o 2.600.000.000 secondi

                      10! secondi  =  6 settimane

Largest Gear Reduction Machine Features 100 Gears and Takes Eons to Complete One Rotation - Hackster.io

De (très) grands et petits nombres - De la Vie du Monde (histochronum.com)

https://arthur.io/art/arthur-ganson/machine-with-concrete

Beholding the Big Bang - YouTube

https://www.arthurganson.com/concrete-1

https://sites.google.com/site/largenumbers/home/4-1/4-1-2-extended_operators?authuser=0

Zibaldone Scientifico: 162. Grandi Numeri (zibalsc.blogspot.com)

 

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